Jessica la porca - Torino Trasgressiva

Jessica la porca - Torino Trasgressiva

Preciso nel dire che la storia è inventata, non è vera. Conobbi Jessica al liceo, frequentavamo la stessa classe. Jessica era abbastanza carina, alta 1.70 un fisico normale ma con tette quarta misura, un culetto bello tondo occhi azzurri, capelli rosso rame che le arrivavanoai seni e sul viso un po' di lentiggini. Finito il liceo eravamo rimasti in buoni rapporti, qualche volta ci si incontrava per un caffé o un gelato e parlavamo ricordando gli anni del liceo, niente di più niente di meno. Passarono gli anni e noi eravamo quasi sempre in contatto. Era il primo giorno in cui io andavo ad abitare da solo e volevo organizzare una festicciola nel mio bilocale, così invitai un paio di amici e naturalmente le chiesi se sarebbe venuta pure lei. Arrivò il sabato e il tavolo tavolo era imbandito di stuzzichini e bevande, tra gli invitati c'era pure lei, cosa che avevo dato per scontato che non venisse. Negli anni non era cambiata. Dopo il mini tour dell' appartamento, la serata procedeva in allegria tra chi sparava cavolate e chi parlava di cose serie. Nel parlare Jessica mi disse che ero fortunato dato che lei abitasse con i suoi. La serata volgeva al termine gli amici iniziavano andare. Era la una tutti se ne erano andati, mi toccava solo mettere a posto e andarmene a dormire, passarono circa cinque minuti e nel mettere a posto trovai un cellulare a fiacco a un bicchiere posti su una mensola, immancabilmente il dillo del citofono, era lei, una volta entrata le dissi dove aveva la testa, lei caccio fuori la lingua facendo una faccia buffa, poi mi si avvicinò e mi diede un bacio sulla guancia come ringraziamento ne seguì uno sulle labbra. Poi fece una chiamata ... mamma mi fermo a dormire da Stefania non preoccuparti ciao buona notte e appese. In un attimo eravamo in camera i vestiti sparsi qua e lá e noi distesi sul letto abbracciandoci e baciandoci era la prima volta che la vedevo nuda il suo seno pur essendo una quarta non era cadente, iniziai a bacialo aveva dei capezzoli fenomenali che li presi a succhire per passare alla sua patatina ben curata un cespuugletto rettangolareben tenuto Ci trovammo in uno strepitoso 69 lo insalivava divinamente, mentre io stavo limonando con la sua fica. Accesi la musica. Eccoci ora, lei giù a pecora e mentre la stavo per entrarle in fica mi disse lo voglio in culo, e senza farmelo ripetere mentre con le mani si allargava le chiappette, dopo che gli misi un po' di saliva sia sul buco e sia sul mio uccello con un colpo secco e deciso lo infilai la puttana aveva quello che cercava, ininiziai a fotterle il culo con affondi profondi e veloci da sotto si vedevano lettere ondeggiare lapovera porca godeva le sue mani stringevano le coperte,quel culo per me non ere il primo cazzo che prendeva pur io avendolo di 22cm sembrava un pistone in un cilindro, ma io volevo pure la fica. Fui fulmineo nell'estrarlo notai che non c'era traccia di sporco, ( la porca si sarà fatta un permetta purgante) e giù un altro affondo stavolta nella fica, gemeva da vera puttana, iimancabilmente il suo sedere era bersaglio di schiaffi. Un affondo in culo, e uno in fica, mi alternavo tra in buchi. Si vengo le dicevo, lo volle in bocca e così dal culo se lo prese a succhiare fino a che uscì l'ultima goccia e fece sparire tutto mandando giù. Mi chiese se poteva fare una doccia, cosa che la facemmo insieme. Poi nuovamente nel letto per dormire. La cosa più bella è svegliarsi alle 9 del mattino con un pompino, la porca si era attaccata e pompava, il mio uccello, era duro come marmo, le dissi dammi il culo e lei lo fece. Voleva essere porca, allora la trattai da tale le feci il culo come da film porno. Accesi la musica per confondere i suoi gemiti, uno auto sul culo e giù, iniziai a cavalcarla, con i denti mordeva il cuscino e con le mani stringeva le coperte, dai gemiti che faceva a tratti sembrava che mi supplicasse di rallentare quel sedere era divenuto rosso a furia di sculacciate ed eccola una intensa sborrata mattutina nel suo culo. Alle 10:30 si rivestiì e se ne andò.

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